The Final Show, Harry Styles e la tappa finale del suo Love On Tour

RCF Arena di Campovolo a Reggio Emilia ha accolto oltre 100mila spettatori per l’ultimo concerto dell’ex One Direction

Ci sono spettacoli che fanno la differenza, si distinguono per diversi motivi: dalla musica all’atmosfera, dai colori che ne esaltano la qualità all’impatto che l’artista riesce a creare sul pubblico e con tutte le persone che lo circondano. È il caso di Harry Styles, il 29enne britannico che, da ex One Direction, è esploso come solista e si è imposto come un’icona di stile, un musicista e un compositore d’eccezione raggiungendo le vette più alte del panorama musicale e i premi più ambiti, come i Grammy.

Ha scelto l’Italia e Reggio Emilia per concludere il suo epico Love On Tour che in più di due anni l’ha portato a viaggiare in giro in ogni angolo del Pianeta, per suonare la sua musica di fronte a platee interamente sold out e fans di tutte le età pronte ad attenderlo con trepidazione.

Rcf Arena di Campovolo ha accolto più di 103mila persone per lo spettacolo finale, l’attesissimo final show al quale hanno accorso non solo da tutta Italia ma anche dal resto del Mondo. Perché nessuno voleva perdere il suo momentaneo commiato, la conclusione del fortunatissimo Love On Tour che gli ha regalato e ha regalato emozioni incredibile e sicuramente materiale per comporre il suo quarto album.

L’Italia nel cuore

Harry Styles è legato al nostro Paese, conosce molto bene l’italiano, l’ha imparato durante la pandemia e ha dato prova di saper utilizzare anche i congiuntivi, cosa che ci aveva già mostrato lo scorso anno a Bologna.

«Buonasera Reggio Emilia. Benvenuti allo spettacolo finale! Perdona i miei errori nella tua lingua. Gli ultimi due anni della mia vita sono stati un regalo meraviglioso ed è veramente molto speciale concludere il mio tour qui in un Paese che ha un posto speciale nel mio cuore. Sono così felice di essere qui stasera. Amo questo posto e la sua gente con tutto il mio cuore. Stasera vi daremo il 100%. Poi sarà il momento di riposarci. Sono molto stanco ma molto felice. Voglio che vi divertiate il più possibile come se fosse l’ultima volta. Tante belle cose. Pronto? Andiamo!».

Una lunga attesa

E il pubblico l’ha accolto con tutta la gioia esplosa dopo tanti mesi di attesa per un evento che è stato unico. Le fans hanno parlato per mesi del 22 luglio 2023, hanno creato chat su Whatsapp dove scambiare idee sugli outfit da indossare, organizzarsi per i friendship bracelets da realizzare, raccontare emozioni o vivere insieme le impressioni di ogni singola diretta di tutte le tappe del tour mondiale condivise sempre da fan su Instagram. Proprio le chat di Whatsapp sono diventate un luogo perfetto, quasi la stanza dove ritrovarsi con amiche a parlare, creando nuove amicizie, confidenze anche a distanza, al di là di una passione comune, quella per Harry Styles.

Harry sul palco non dimentica nessuno

«Ringrazio singolarmente ognuno di voi che è venuto qui. Stasera ci sono qui tantissime persone che sono importanti per me. So che mi ricorderò questa serata per tutta la vita. Tutta la vita! Grazie per averne fatto parte, grazie per avermi dedicato il vostro tempo. Grazie per tutti i ricordi, grazie per avermi ascoltato e grazie di essere stati degli amici meravigliosi. Grazie per questa sera e per tutto. Tante belle cose! Grazie mille buonanotte sono molto felice sempre».

Tra il pubblico c’erano anche gli affetti più cari di Harry Styles che non avrebbero mai potuto non assistere all’ultima tappa del fortunatissimo Love On Tour. E Harry ha espresso un lungo ringraziamento in inglese anche per tutti loro.

«Ci sono tante persone qui stasera che sono così tanto incredibilmente importanti per me e mi hanno supportato in un modo che non potete immaginare. Non sarei qui sul palco se non fosse stato per loro, per il supporto e l’amore della mia famiglia e dei miei amici».

La mamma e gli affetti più cari

Uno sguardo speciale l’ha poi rivolto verso la mamma. «Grazie per il modo in cui mi hai supportato negli ultimi tredici anni, grazie per amarmi nel modo in cui mi ami».

«I miei amici sono qui stasera, grazie per tutto. Ci sono così tante cose per cui mi sento incredibilmente fortunato nella mia vita, non potevo fare questo lavoro senza i miei amici. Alcuni fanno musica con me e altri no. Il modo in cui mi supportate mi consente di fare questo. Non sono mai stato più felice nella mia vita».

Dalla Love Band al dietro le quinte

Harry ha nuovamente ringraziato tutti i componenti della sua band. «Grazie per un’altra volta. Sono la mia band preferita al Mondo. Grazie in secondo luogo a tutti voi per aver realizzato questo insieme a me, per avermi supportato, per il vostro tempo e la vostra energia. Lo show è quello che è grazie a tutti voi».

«Poi c’è un gruppo di persone che arriva in questo posto molto prima di voi, molto prima di noi sul palco e che se ne va molto dopo di noi. Sono stato in tour per dodici anni nella mia vita e questo è il più grande gruppo di persone con cui io abbia mai lavorato. Questo tour ha avuto 173 show quindi fatevi sentire per le persone che l’hanno reso possibile ogni volta».

Il ringraziamento speciale all’Arena di Campovolo

«A ognuno di voi voglio dire grazie dal profondo del mio cuore. Gli ultimi due anni della mia vita, questo tour è stata la più bella esperienza che avrei mai potuto chiedere. È stato un onore suonare per un così meraviglioso, solidale, emotivamente generoso gruppo di persone del futuro che sono qui in piedi davanti a me. Non avrei potuto farlo se voi non foste venuti qui. So che volete rendere la serata speciale per me e lo fate ogni sera. Qualunque sia il sentimento che sentite qui in questa folla stasera io sento che l’abbiamo creato insieme e questo per me è la cosa più stimolante che abbia mai visto in vita mia».

«L’atmosfera che avete creato, la famiglia che avete creato e il posto sicuro che avete creato per tutti. Vi voglio ringraziare per tutto. E conosco la sensazione di sentirsi incredibilmente piccoli in questo Mondo, può essere veramente difficile. Lo vedo tutte le volte nelle cose piccole che fate, come trattate gli altri che hanno effetti sulle persone intorno a me e su quelle là fuori. È molto più grande, non finirà con questo tour, voglio che continui. Portate amore nel Mondo. Se mi supportate da un anno, cinque o tredici anni, non solo mi avete cambiato la vita continuamente ma mi avete reso la persona più felice. Sono molto felice di essere qui stasera. Ci sono state molte emozioni durante questo tour ed è durato molto tempo e voglio ringraziarvi molto seriamente. Mi avete cambiato la vita».

L’amore accanto a ognuno di noi, non siamo soli

«Quando andrete a casa stasera prendetevi cura l’uno dell’altro e negli anni a venire sostenetevi a vicendaincoraggiatevi a vicenda. C’è così tanto amore nel Mondo, nessuno di voi è solo. Guardatevi intorno, guardate quanta gente c’è stasera. Siamo tutti uguali. Grazie per tutto, vi amo, mi mancherete e spero di rivedervi presto».

Le canzoni del Final Show

Tutti gli spettatori a Reggio Emilia erano perfettamente a conoscenza della scaletta che Harry Styles avrebbe seguito sul palco, si aspettavano delle sorprese ma probabilmente nessuno immaginava potesse regalare non soltanto brani in più rispetto alle altre date europee ma anche un pezzo interamente strumentale realizzato appositamente per la serata finale e per l’Italia.

 

Una vera chicca, una canzone inedita della durata di dieci minuti che Styles ha suonato al pianoforte per suggellare la conclusione del suo spettacolo meraviglioso.

Harry era lì sul palco, visibilmente emozionato, con i riflettori puntati su di lui e sulle sue mani che con adagio suonavano i tasti del pianoforte facendo evaporare nell’aria una melodia dolce ed evocativa, il preludio di un qualcosa che tornerà ma per ora inteso semplicemente come il saluto al suo pubblico attraverso accordi metodici e una ritmica cadenzata da una base particolare e delicata. Contornato da un silenzio essenziale e quasi irreale, dal buio della notte e dalle lacrime del suo pubblico, Harry ha creato un momento intimo, emozionante e struggente avvolgendo tutta l’Arena in un alone di rispettoso ascolto.

Emozioni in musica e divertimento incessante

Daydreaming è la canzone che ha fatto da apripista alla serata, con il suo ritmo divertente ma sono le note di Golden che subito accendono il pubblico pronto a saltare, rispondere al suo saluto e cantare insieme a lui. Seguono Adore You sempre dal successo del secondo album. Arrivano le note di Keep Driving con il fan project del pubblico che ha scandito il bridge della canzone facendo muovere il flash del cellulare.

Arriva il bluebird di Daylight che tutti cantano. Continuando ad abbracciare la chitarra Harry ricorda al pubblico il suo legame mai spezzato con i One Direction e intona Stockholm Syndrome, sarà la prima di un omaggio ai suoi inizi di tredici anni fa.

SheLittle Freak e la dolcissima Matilda hanno un posto speciale nello spettacolo attraverso melodie che toccano il cuore del pubblico. Harry a sorpresa accenna alle note di Two Ghosts dal primo album omonimo e poi canta la bellissima Falling da Fine Line.

Successi e balli di gruppo

È il momento di saltare di nuovo sulle note di SatelliteLate Night Talking e Cinema. Immancabilmente con Treat People With Kindness tutto il pubblico di Campovolo balla scatenato seguendo non solo le note della canzone ma ormai un vero e proprio mantra per tutte le fans dell’artista.

La musica dei One Direction torna di nuovo con Best Song Ever accennata durante tutto il tour e finalmente cantata interamente per il final show seguita dal boato di tutta l’arena che felice ha accompagnato Harry anche durante What Makes You Beautiful.

Divertente e ritmata Grapejuice ha un sapore fresco e spensierato come Watermelon Sugar una delle sue hit più famose. Si raggiunge poi la parte finale dello spettacolo. Stringendo la sua speciale chitarra e con gli occhi chiusi Harry Styles si lascia andare sulle note di Fine Line, appassionata, struggente e davvero bella come l’immancabile Sign of The Times che in versione live ha il potere unico di arrivare ovunque attraverso note che giocano volteggiando nell’aria e la sua voce potente che si innalza a seguirle.

Il primato di una canzone unrealised e il famoso urlo durante As It Was

C’è una canzone che non è stata incisa ma che l’intero pubblico di tutto il Mondo conosce perfettamente e la chiede insistentemente in ogni serata. Devi essere davvero persuasivo per far sì che Harry accontenti le richieste. Stiamo parlando di Medicine, cantata per la prima volta nel 2018 a Basilea. Non la fa sempre ma quando la canta il pubblico va totalmente in visibilio e a Reggio Emilia è accaduto anche questo.

As It Was ha fatto saltare tutti e gridare a squarciagola Leave America ormai diventato lo slogan europeo delle fans che lo urlano perché vorrebbero Harry lontano dagli Stati Uniti e più presente in Europa. Il rock introdotto da Medicine esplode completamente con Kiwi, tra i brani più amati che fanno scatenare e desiderare che il concerto non finisca.

Fuochi d’artificio e arrivederci

Come ogni cosa c’è un inizio e una fine. Love On Tour è stato un viaggio emozionante per Harry Styles e anche per tutti quelli che hanno avuto la fortuna di assistere a una sua serata. Sì perché un concerto di Styles si differenzia per diversi motivi e ha la capacità di lasciarti qualcosa dentro, percepisci le sue emozioni e la sua voglia di vivere attraverso la sua arte.

 

Insieme alla musica, alle canzoni, alle risate, ai discorsi e alle sue lacrime resteranno i fuochi d’artificio spettacolari, colorati e sorprendenti sulle note di Sign of The TimesKiwi e a conclusione di tutto dopo la ballata strumentale inedita.

Come in un caleidoscopio vorticoso di colori scintillanti e musica che è un’iniezione di buonumore, si lascia il final show con un po’ di nostalgia per Styles che si prende il giusto e meritato riposo ma con la certezza di aver vissuto una tappa storica che resterà nei ricordi di tutti visto che Love On Tour è entrato nella classifica dei dieci tour con maggior successo di tutti i tempi con oltre 400 milioni di dollari in biglietti venduti.

 

Foto © Alessandra Caputo

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Alessandra Caputo

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