La scrittrice americana in tour in Europa per la promozione della sua fortunata serie Crave è stata accolta anche nelle tre tappe italiane, Milano, Firenze e Roma
Tracy Wolff è un vulcano di emozioni. Spumeggiante, simpatica e sorridente. La sua scrittura spazia dall’avventura per giovani adulti a storie d’amore appassionanti, attraverso una narrativa che punta molto all’esaltazione della femminilità in tutti i suoi aspetti.
In occasione del tour promozionale in Europa abbiamo incontrato Tracy Wolff, besteller New York Times, autrice di tanti romanzi e della fortunata serie Crave.
I suoi romanzi, Crave, Crush, Covet e Court, pubblicati da Sperling & Kupfer, sono stati un successo in tutto il Mondo e, anche in Italia, sono tanti gli appassionati dell’avvincente storia di Grace. Un turbinio di avventura, suspense, amore, passione e tanta, tantissima, fantasia.
La serie dei tuoi libri si sviluppa dall’accettazione di un dolore, l’elaborazione di una sofferenza e il conseguente cambiamento. La figura di Grace si evolve attraverso i romanzi, non perde mai il suo carattere, non appare mai fragile o indifesa. Sicuramente i tuoi romanzi mettono al centro la figura femminile e il suo potenziamento all’interno della storia. Com’è nata l’idea di Grace?
«Ho scritto più di sessanta libri ma Grace è il personaggio che più mi somiglia. Volevo sviluppare tutti i tipi di forza della femminilità. In America tendono a vedere soltanto un tipo di forza, volevo evidenziare diversi aspetti e mostrarli, con Grace penso di esserci riuscita».
«È un personaggio forte, ogni volta che cade ha la capacità di rialzarsi sempre, anche se, a volte, vorrebbe restare a terra. Con tutti i personaggi femminili dei romanzi ho voluto mostrare i più svariati aspetti di femminilità e la grande energia che la contraddistingue. Il personaggio di Macy, ad esempio, è un tipo che vuole bene agli altri. In questo tour ho incontrato tante ragazze che hanno preso ispirazione dai libri e da Grace, un personaggio convenzionalmente potente ed energico che aiuta gli altri. Volevo che la forza di Grace venisse fuori dalla bontà, dalla vicinanza umana».
Gli odori che descrivi sembra di poterli sentire. Hudson è «essenza di zenzero e sandalo, mele acidule e croccanti» e si contrappone a Jaxon, «acqua fresca e arancia». Possiamo percepire il legame e ci chiediamo: quanto è sentimento e quanto alchimia?
«Come in ogni rapporto è sia alchimia che sentimento. Il “legame dei compagni” non doveva essere una cosa involontaria ma una scelta. Questi personaggi già si conoscevano, se non c’era l’interesse tra di loro non ci sarebbe stato il legame. Tra Jaxon e Grace il legame era falso».
Nei tuoi romanzi l’elenco dei personaggi che incontriamo è infinito. Ognuno ha una particolare storia da raccontare e il lettore può identificarsi in uno di loro. La tua bravura sta nella capacità di lasciare con il fiato sospeso fino all’ultima pagina, attraverso uno stile narrativo semplice e di impatto. Quali sono gli autori che ti piace leggere e quali letture hanno ispirato la tua crescita creativa?
«Prima di diventare scrittrice sono stata professoressa di letteratura all’università. Leggo romanzi da quando ero molto piccola, tanta letteratura americana. Tra gli autori che ho nel cuore Edgar Allan Poe e le sue storie sono state fonte di ispirazione. Amo J. D. Salinger e Nalini Singh che crea dei personaggi molto interessanti».
I temi che emergono sono azione, avventura, amicizia e coraggio. Chi ha letto la serie attende con trepidazione di avere tra le mani Charm, per la curiosità di sapere cos’è successo quando Hudson era intrappolato nella mente di Grace per quattro mesi. Puoi darci una piccola anticipazione?
«Molti pensano che la storia abbia luogo nella testa di Grace, invece non sarà così. Charm racconta un’avventura che si svolgerà in un luogo denominato Regno delle Ombre. Sono molto eccitata per com’è stato costruito il rapporto tra Grace e Hudson. La metà del romanzo sarà raccontata dal punto di vista di Hudson e l’altra metà da parte di Grace».
Il potere della tua scrittura riesce a proiettare nei pensieri la storia anche soltanto ascoltando una canzone. Le note di Adore You di Harry Styles mi fanno pensare al ballo di Grace e Hudson su uno dei tetti di New York e Grace di Lewis Capaldi è la musica che identifica la protagonista. È la canzone che colleghi alla serie Crave?
«Ho cercato tanto una canzone che potesse andare bene, ne ho ascoltate quasi duecento e poi ho trovato quella perfetta: Grace di Lewis Capaldi».
Nei tuoi romanzi c’è tanta musica di ogni genere. Quanto influisce la musica quando scrivi?
«Dipende, a volte sì ma altre volte mi distrae ascoltare la musica quando scrivo. Quando ho un momento di pausa mi piace ascoltare la musica e mai con le cuffie. Quando ero alla ricerca della canzone giusta a casa mio figlio ha ascoltato le stesse musiche tantissime volte e non ne poteva più di sentire Lewis Capaldi! La musica, come un odore, diventa parte di un ricordo».
Tra poco la serie Crave approderà al cinema con Universal. Quali sono gli attori che vedresti nei ruoli di Grace, Hudson e Jaxon?
«Come avviene negli audiolibri io non riesco a immaginare concretamente qualcuno. Nessuno corrisponde alla mia idea. Sono state realizzate le cards della Katmere Academy con dei disegni dei vari personaggi e ho visto come potevano sembrare. Sono abbastanza simili a quello che penso. La Universal ha grandi idee e ci fidiamo molto».
Foto © Mondadori – Mayra K Calderón
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Alessandra Caputo
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