Romanzo Digitale, quando il futuro si intreccia al presente

Web, istruzioni per l’uso

Le nostre giornate sono scandagliate da una routine semplice e spesso scontata, inframezzata, a volte, da sprazzi di cambiamenti. Il suono della sveglia ci proietta verso una serie di step che si ripetono e una costante alberga, più o meno, nelle vite della maggior parte di tutti noi, l’accesso al Web e a tutto il suo mondo digitale. La nostra è una vita vissuta in iperconnessione dove i social fanno da padrone e l’incessante esposizione delle nostre attività, dei pensieri, delle foto aleggia come un silenzioso fantasma che ci suggerisce cosa fare e come rendere partecipi i nostri contatti di tutto ciò che stiamo vivendo in un determinato momento.

 

Antonio Pascotto, giornalista caporedattore di TgCom24, ci accompagna attraverso un viaggio in un mondo che ormai appartiene a tutti noi, ma nel quale ci fa scoprire aspetti e sottigliezze che non passano inosservati. Romanzo Digitale, Edizioni Jolly Roger, è un diario che racchiude riflessioni sulla tecnologia e sul tempo. E noi saliamo sulla macchina del tempo insieme a Pascotto, imbarcandoci in un interessante viaggio nel tempo che ci fa attraversare il futuro e i prossimi dieci anni di progresso tecnologico in continuo fermento.

 

Un viaggio nel tempo

La pandemia ha rappresentato un periodo così intenso che è entrato prepotentemente nelle nostre vite, le ha attraversate facendoci provare sentimenti di terrore, misti a paura verso un futuro che ci è parso tremendamente pieno di incognite. D’altronde, chi mai avrebbe potuto immaginare di vivere ciò che abbiamo vissuto? Neanche Hollywood avrebbe potuto mai scrivere una sceneggiatura tanto spaventosa. Durante quel periodo c’è da dire che Internet ha rappresentato la via di fuga. La connessione ci ha, in parte, salvato dalla solitudine perché potevamo vedere e parlare con gli amici e i parenti. Il Web ha avuto il potere di farci credere per lungo tempo che quella fosse la via giusta per stare insieme. Quanto di tutto questo è rimasto ancorato alle nostre vite? Quanto oggi continuiamo ad avere bisogno di mostrare agli altri sui social un’istantanea di un momento tutto nostro? E quanto tutto questo ci condiziona?

Pascotto, attraverso pagine di diario, una scrittura semplice, diretta e coinvolgente, ci guida, attraverso i suoi pensieri in un’analisi affascinante e dettagliata dei tempi moderni che stiamo vivendo e che sono in continuo fermento, in costante cambiamento.

 

La pandemia ci ha fatto scoprire la solitudine, il dialogo con noi stessi, le strade vuote, oltre a SkypeWhatsappFaceTime e le conferenze su Zoom. Da un lato ha rappresentato la difficoltà di una vita completamente ferma, ci ha fatto sentire destabilizzati e vulnerabili, oltre al vivere la malattia in prima persona per molti che ne sono usciti e tanti che hanno perso persone amate. Se consideriamo un’altra chiave di lettura, va detto che ha avuto la capacità di dare libero sfogo alla creatività, sotto diversi punti di vista e magari differenti da uno all’altro.

Troppo spesso oggi la realtà è diventata virtuale ma certamente dovremmo imparare ad avere un equilibrio.

 

La storia

Romanzo Digitale è un racconto per immagini. Aprire le pagine del romanzo significa, accomodarsi e leggere il diario del protagonista, sbirciando tra tutti i suoi pensieri. Inizia con la pandemia che ci ha traghettato verso un nuovo mondo, dando una notevole e inaspettata spinta sull’acceleratore e poi si proietta verso un futuro sempre più vicino.

 

La narrativa di Antonio Pascotto è un mix di realtà e immaginazione, un racconto di momenti vissuti e altri che ancora si devono realizzare che raggiungono il 2033. Non mancano le riflessioni sul mondo che evolve e ci ingloba nelle sue continue e costanti innovazioni.

L’autore non vuole imporci un pensiero o esporre giudizi, il suo è più un racconto che si snoda in fotografie che vogliono metterci di fronte ai tempi che cambiano ma anche alla consapevolezza di imparare a saper gestire la tecnologia che è entrata così prepotentemente nelle nostre vite.

Un presente che è già passato e un futuro sempre più vicino

L’intelligenza umana è ormai affiancata all’Intelligenza Artificiale e questo comporta nuove sfide che ci troviamo a vivere ogni giorno. Ovviamente, ci si chiede dove ci porterà tutto questo e quanto immagini che hanno attraversato il nostro quotidiano siano sempre più sfocate nei nostri pensieri per far largo a un futuro che ci travolge.

 

Sta a noi trovare il giusto equilibrio, senza dimenticare il passato, la bellezza di una fotografia da stringere in mano, il perdersi in uno dei “vecchi giochi” o far vagare la mente in una di quelle scatole che tanti di noi conservano con tutte le cartoline ingiallite affiancate dalle lettere scritte a mano che raccontano viaggi, amicizie, amori e un vissuto che ha caratterizzato la nostra esistenza. Pascotto riapre quelle immagini di ricordi indelebili che contemporaneamente rappresentano un racconto storico per i giovani.

 

Siamo tutti sognatori

Tra le citazioni che leggiamo in Romanzo Digitale, ne emerge una con la sua potenza narrativa. In una pagina di diario si parla de Le notti bianche di Dostoevskji, un testo tanto forte quanto sempre profondamente attuale. Perché «oggi possiamo considerarci tutti un po’ sognatori. Sempre immersi in un mondo parallelo, quello del metaverso, o quello di Internet e dei social, dove parliamo con tutti ma in realtà non parliamo con nessuno». Ma il vero metaverso il più delle volte potrebbe anche essere immergersi nella lettura di un buon libro, come sostiene l’autore.

 

Dovremmo imparare a socializzare di nuovo, mettere da parte il cellulare durante una cena, affrontare una conversazione guardandosi negli occhi e non sbirciando uno schermo per scrollare le storie su Instagram, andare oltre l’immaginario, spegnere Internet e ritrovare il piacere del contatto umano.

 

Tra le pagine

Oggi il nostro specchio è il selfie. Serve per autorappresentarsi, essere in ogni luogo, alla ricerca di quella che in psicologia viene definita approvazione sociale.

 

Dovremmo apprezzare il suono del silenzio e la sua capacità di renderci meno ansiosi, più attenti e tranquilli. Il silenzio dovrebbe farci recuperare quelle capacità di concentrazione, di meditazione, di osservazione. Dovrebbe rasserenare gli animi per farci stare in pace con noi stessi e con gli altri.

 

Il luogo comune, nell’era del metaverso e dell’intelligenza artificiale è uno spazio privilegiato dove è possibile ritrovare cose perdute.

 

L’autore

Antonio Pascotto è un giornalista oltre a essere scrittore. Lavora in Mediaset dal 1993 e attualmente è caporedattore della testata TgCom 24. Tra le sue pubblicazioni: La televisione senza palinsesto. Contenuti nella tivù dell’era digitale, De Angelis Edito re, 2007; Alberto Sordi. Il cinema e gli altri, De Angelis Editore, 2008; L’informazione connessa, Armando Curcio Editore, 2012; Il mondo senza Internet. Connessioni e ossessioniDallo scandalo Facebook alla quiete digitale, Male Edizioni, 2019.

 

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