Luisa Ranieri e Alessandro Gassmann protagonisti della commedia natalizia su Prime Video
Quando si iniziano a contare i giorni che ci separano dalle feste natalizie, arriva anche quel momento dell’anno in cui è piacevole creare quell’atmosfera di attesa e calore ritrovandosi sul divano con la famiglia una copertina, la cioccolata calda a gustare i film di Natale. I grandi classici non passano mai di moda e ciclicamente ognuno di noi ha voglia di rivederli. Si aggiunge poi qualche new entry che merita la nostra attenzione.
Su Prime Video il 28 novembre arriva Natale senza Babbo, una co-produzione Amazon MGM Studios con Gaumont Italia. Il film, diretto da Stefano Cipani e scritto da Michela Andreozzi con la collaborazione di Filippo Macchiusi, ha un cast ricco, a partire dai protagonisti perfettamente in sintonia, Alessandro Gassmann e Luisa Ranieri, affiancati da Caterina Murino, Valentina Romani, la partecipazione di Diego Abatantuono, Michela Andreozzi e Angela Finocchiaro, oltre a Rita Longordo, Paolo Calvano, Francesco Centorame, Simone Susinna, Francesca Alice Antonini, Alberto Astorri e Stefano Ambrogi.
Quando Babbo Natale nel pieno di una crisi esistenziale, decide di prendersi una vacanza e scompare all’improvviso, a sua moglie Margaret, sempre pronta a supportare il marito Nicola, non resta che rimboccarsi le maniche e salvare il giorno più speciale dell’anno. Non sarà un compito facile perché l’intraprendente strega Sabrina, meglio nota come la Befana, e Santa Lucia sono determinate a rubare la scena a Babbo Natale per diventare protagoniste delle Feste.
Lasciamo da parte gli stereotipi dei grandi classici di questo periodo, Natale senza Babbo è un film dove la magia del Natale non la percepiamo nella maniera in cui siamo abituati a vederla in tv, ma in un modo del tutto originale che punta a un obiettivo: far riscoprire lo spirito del Natale e far riflettere.
«L’idea geniale e universale di questo film è anche la sua forza, raccontare attraverso una metafora natalizia una coppia sposata normale che vive una crisi, a un passo dal divorzio. Babbo Natale vive una crisi esistenziale, è stressato dal consumismo natalizio», racconta il regista durante l’incontro stampa insieme agli attori.
«La cosa più innovativa penso sia proprio che Babbo Natale non è così tutto l’anno, ma solo nel periodo di Natale e usando il cuore del Natale deve trasformarsi in quello che tutti conoscono. Questa volta ha difficoltà, è in crisi per la mercificazione del Natale, riconosce le proprie debolezze e scappa in una SPA», rivela Alessandro Gassmann.
Oltre alla figura di Babbo Natale che vediamo trasformarsi, quasi come un Supereroe c’è anche la Befana che non è sempre così come siamo abituati a identificarla.
«È stata creata una Befana vecchina stronzetta, ma con un grande cuore e piuttosto contemporanea. Ho ristudiato le leggende della creazione della Befana, amata dai bambini, ma sempre un po’ messa in disparte. Adoro il Natale, perché l’ho avuto come regalo dalla mia famiglia. Oggi non si crede più al Natale, perché non si crede più alla famiglia, ci sono tante famiglie sfasciate e ho tanti amici che detestano le Feste, perché non hanno avuto il regalo delle tradizioni, quel vivere il periodo natalizio che rende l’amore della famiglia», sottolinea Caterina Murino.
Il film è divertente con tanti effetti speciali che lo arricchiscono, pur restando complesso nella sua realizzazione.
«È stato molto stimolante, perché ho potuto accedere a un budget congruo, ero eccitato di poter lavorare utilizzando gli effetti speciali per la prima volta. C’era la possibilità di essere molto creativi e inventare delle cose, come la slitta di Natale di cui sono molto orgoglioso!», racconta il regista.
Uno dei claim del film è Natale è famiglia, famiglia è Natale. Ed è proprio questo il concetto da diffondere e salvare. Perché la festa è nella riscoperta del calore familiare, di quella condivisione e di quell’amore che va oltre il consumismo. È nei piccoli gesti, nel saper riconoscere di sbagliare o nel capire quanto l’altro faccia qualcosa per noi.
«Margaret è una donna di oggi che non vuole chiedere aiuto, pensa di avere le spalle forti per reggere tutto. È una donna che però perde di vista l’ascolto e questo porta i figli a percepire la precarietà della situazione che stanno vivendo. Il marito all’inizio prova a cercare un dialogo su un piano diverso, ma lei è troppo oberata dalle cose da fare. In realtà poi il film ci dà una grande lezione: non siamo così indispensabili, abbiamo sempre bisogno dell’altro per arrivare al goal e bisogna saper chiedere scusa, perché è alla base di ogni reciprocità» dichiara Luisa Ranieri.
«Babbo Natale/Nicola è un uomo che accetta le sue debolezze e problematiche, anche grazie e una moglie forte e intelligente che risolve la sua condizione. Ho accettato di fare questo film perché dava una visione più innovativa del Natale, umanizzando un personaggio mitologico e magico, rendendolo terreno e attento a tematiche presenti nella nostra società. Vorrei che il film aiutasse i bambini a trascorrere un Natale felice», dice Gassmann.
«Attraverso la commedia si possono affrontare tante tematiche che arrivano in maniera più netta a tutti. Ogni personaggio ha un cambiamento internamente e l’unione fa la forza», aggiunge Luisa Ranieri.
La storia pone interrogativi e riflessioni, oltre a una visione particolare di personaggi chiave delle Feste. Come Santa Lucia che appare in una veste insolita, mostrando tutto il suo carattere.
«È stato divertente misurarmi con un personaggio come questo che acquisisce la consapevolezza dell’importanza del gioco di squadra e della solidarietà femminile. È lei che per prima è mossa da questa consapevolezza, si sente gratificata», evidenzia Valentina Romani.
Margaret riesce a risolvere i problemi non attraverso i superpoteri, ma l’umanità e anche la solidarietà femminile.
«Essere donna in questa società, magari senza aiuti, barcamenandoti tra scuola, figli, lavoro, chat, vivere tanto stress, significa essere un piccolo eroe. Penso che Margaret sia una donna moderna. L’ho immaginata in una vita come la mia quando non faccio l’attrice, ma l’ho pensata anche come una donna che vive un rapporto di coppia in cui non si parla più tanto, non ci si confronta e non ci si aiuta più. Diventa troppo dura perché devi essere efficiente. Ha messo da parte i suoi sogni: nessuna donna può essere risolta in balia dell’altro, tutte le donne hanno bisogno del loro spazio in cui sono loro con le loro passioni, amori e l’identità», conclude Luisa Ranieri.
Foto © Prime Video
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Alessandra Caputo
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