Citadel Diana, Matilde De Angelis protagonista di una spy story

Intrigante, avvincente e inaspettata

Scene adrenaliniche, studio dei personaggi e quel genere spionistico ricco di azione capace di catturare l’attenzione. CitadelDiana, il nuovo capitolo della serie prodotta dai Fratelli Russo è disponibile in tutto il Mondo su Prime Video dal 10 ottobre con sei episodi da circa 50 minuti.

Presentata a Roma dalla protagonista Matilde De Angelis affiancata da Lorenzo CervasioFilippo Nigro e Maurizio Lombardi, Citadel: Diana, prodotta da Cattleya e Amazon MGM Studios, con la produzione esecutiva di AGBO dei Fratelli Russo, racconta una nuova storia, ambientata in Italia.

La serie

La prima stagione di Citadel, con Richard MaddenPriyanka Chopra Jonas e Stanley Tucci, è stata un gran successo internazionale, diventando la seconda serie più vista negli Stati Uniti e la quarta nel Mondo. Un progetto unico che non si arresta, ma è in continua evoluzione.

L’intero mondo Citadel è un viaggio speciale, un progetto ambizioso mai realizzato prima, una serie senza precedenti, con un mother show e diverse storie che si sviluppano in quel mondo narrativo a livello globale.

L’ingrediente che fa la differenza sta nel creare un certo equilibrio all’interno del mondo Citadel. E il risultato è originaleincisivo e appassionante con una visione personale e creativa che spicca, sia dal punto di vista narrativo che nell’azione e nelle immagini della spy story tutta italiana.

La storia

Siamo a Milano, nel 2030, otto anni prima l’agenzia indipendente di spionaggio Citadel è stata distrutta da una potente organizzazione rivale, Manticore. Diana Cavalieri, spia di Citadel sotto copertura, è rimasta sola, intrappolata tra le linee nemiche come infiltrata in Manticore.

Quando ha finalmente l’occasione per uscirne, si rende conto che l’unico modo per farlo è fidarsi del più inaspettato degli alleati, Edo Zani, l’erede di Manticore Italia e figlio del capo dell’organizzazione, Ettore Zani, in lotta per la supremazia contro le altre famiglie europee.

Lo spionaggio, un’attrattiva vincente

I Fratelli Russo sono appassionati del genere spionistico e, allo stesso modo, anche il regista italiano Arnaldo Catinari che firma i sei episodi. «Sono cresciuto con i film di 007 e raccontare una storia action è stato entusiasmante», dichiara in conferenza stampa.

Proprio il genere spy è l’ingrediente accattivante che fa appassionare alla narrazione, a cominciare dagli attori. Cervasio racconta di aver tratto ispirazione da Matrix, la showrunner Gina Gardini rivela quanto il suo genere sia sempre stato collegato a film come Casablanca e lo sceneggiatore Alessandro Fabbri non nasconde quanto ne sia affascinato, per la capacità intrinseca di rivelarsi a piccole dosi.

«Per me è stato diverso. È difficile che una bambina si possa appassionare al genere di spionaggio, perché da piccola cerchi di vedere qualcosa che ti assomiglia», spiega Matilde De Angelis contenta di poter diventare magari un esempio per le bambine che la guarderanno.

Oltre l’immaginazione

La serie è tutto e il contrario di tutto e l’aspetto più interessante sta proprio in questa capacità di emergere attraverso le emozioni, le stesse che Diana impara a reprimere nell’addestramento.

Seguiamo il racconto dal punto di vista della protagonista, una donna forte e intelligente che si trova in un momento importante della sua vita in cui deve compiere delle scelte all’interno di un contesto dove la libertà sembra sempre più un’utopia.

Oltre all’action percepiamo una forte componente emotiva e questo rende la narrazione estremamente interessante e allo stesso tempo articolata su più fronti.

L’allenamento

Citadel: Diana è il risultato di un lungo e faticoso allenamento di quattro mesi per la De Angelis.

«Ho fatto dodici anni di ginnastica artistica, ho un passato da supereroina e mi piaceva l’idea di portare qualcosa del mio bagaglio personale al personaggio, ma non pensavo sarebbe stato così duro. Siamo passati dal parkour alle arti marziali e al maestro d’armi. È una serie analogica, dove ogni azione è stata fatta realmente», racconta l’attrice.

Focus sui personaggi

Il regista ha scelto di puntare sui personaggi, soprattutto per mantenere intatta una tradizione italiana e concedere tridimensionalità al racconto. Sin dalla prima scena si percepisce lo studio delle diverse identità e interpretazioni psicologiche che li accompagnano.

Ogni episodio è carico di adrenalina ma anche di momenti emozionanti, dove emergono le due visioni del Mondo: la forza del potere e del controllo contrapposta alla forza della libertà. E queste due caratteristiche le rivediamo nello studio dei personaggi.

Suspense

Punta a essere una serie iconicaricca di tensione e di sorprese, dove l’inaspettato è l’elemento cardine e lo stile è studiato nel dettaglio, a cominciare dall’asimmetria nel taglio dei capelli di Matilde De Angelis e nell’abbigliamento. «Volevamo che Matilde indossasse una corazza che diventasse un segno e dare un’identità italiana, come nel design che vedrete nelle scene. Giorgio Gregorini, vincitore dell’Oscar per The Suicide Squad, ha ideato la parrucca indossata da Matilde» rivela Catinari.

La scelta di una Milano futuristica

La serie è ambientata a Milano in un futuro 2030 piuttosto freddo e militarizzato, dove vediamo una liberalizzazione delle armi come in America. La scelta del capoluogo lombardo è stata ricercata per la sua architettura e perché capace di fornire la chiave giusta per ricostruire il futuro attraverso il passato.

L’impatto con le armi sul set

«Maneggiare le armi non è piacevole, hanno un peso emotivo specifico. La prima volta mi sudavano le mani. È inquietante tenere in mano un oggetto così piccolo ma così letale. Verso la fine delle riprese scarrellavo come una pazza, ma questo perché sapevo di non far male a nessuno», conclude l’attrice.

 

Foto © Marco Ghidelli – Lucadammicco

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