Fiato sospeso, adrenalina, azione. Sguardi, complicità, squadra. Intuito, audacia, spericolatezza. La saga di Mission Impossible sin dall’inizio ha racchiuso in ogni film l’essenza di queste caratteristiche ottenendo un cocktail perfetto per uno dei franchise più redditizi del cinema. L’artefice numero uno di tali risultati è certamente Tom Cruise che in ogni film non si è risparmiato, ma ha dato il 100% di se stesso, sia nella recitazione che nelle prove fisiche nelle quali si è come al solito distinto per il suo sangue freddo e un pizzico di follia.
Mission Impossible – The Final Reckoning è un film cadenzato da una storia altamente coinvolgente e da un filo di adrenalina che non frena fino alla fine. Tutta la storia elargisce domande, supposizioni, percezioni, ti trasporta in un contesto per ribaltare tutto nella scena successiva e lasciarti in uno stato di costante tensione.
Se le nostre vite sono il risultato delle scelte che facciamo e il futuro siamo noi a costruirlo, allora dobbiamo aspettarci che Tom Cruise sia Ethan Hunt e ci mostri in tutti i modi cos’è davvero capace di fare!
La storia
Nel capitolo precedente, abbiamo lasciato Ethan Hunt e il suo team ad affrontare il loro avversario più temibile, l’Entità, un’intelligenza artificiale malvagia in grado di portare all’estinzione dell’umanità stessa. Il finale ci aveva lasciato col fiato sospeso fino alle ultime scene.
Ethan Hunt e i suoi compagni del team IMF, Luther, Benji e Grace, sopravvissuti dopo la caduta di un’enorme locomotiva da un ponte si trovano ad affrontare un futuro incerto. Inseguiti dagli agenti Briggs e Degas e alle prese con Gabriel, e con l’aiuto dell’ex nemico Paris, le probabilità di successo contro Ethan e la sua squadra sono più alte che mai, mentre lottano per recuperare l’unica arma possibile in grado di sconfiggere l’Entità, nascosta sotto la calotta polare sul fondo del Mare di Bering, nel relitto di un sottomarino russo affondato, il Sevastopol.
La squadra di Mission Impossible
Mission Impossible – The Final Reckoning, è un film Paramount Pictures e Skydance, una produzione di Tom Cruise. Basato sulla serie televisiva creata da Bruce Geller, il film è scritto da Christopher Mc Quarrie e Erik Jendresen, diretto da Christopher Mc Quarrie con la produzione esecutiva di David Ellison, Dana Goldberg, Don Granger, Chris Brock.
Accanto a Tom Cruise nel cast vediamo Hayley Atwell, Ving Rhames, Simon Pegg, Esai Morales, Pom Klementieff, Henry Czerny, Holt McCallany, Janet McTeer, Nick Offerman, Hannah Waddingham, Tramell Tillman e Angela Bassett, Shea Whigham, Greg Tarzan Davis, Charles Parnell, Mark Gatiss, con Rolf Saxon, Lucy Tulugarjuk.
L’esaltazione adrenalinica di una storia entusiasmante
Dopo tre decenni di missioni sempre più pionieristiche ed emozionanti, Mission Impossible ci regala anche in quest’occasione un’esperienza cinematografica sorprendente.
Tom Cruise, nelle sue interpretazioni di Ethan Hunt ha raggiunto livelli inimmaginabili e in The Final Reckoning, l’ottavo capitolo rappresentativo di un arco narrativo sbalorditivo e appagante di una storia che dura ormai da 30 anni, ci mostra come la sfida da affrontare sia ancora più pericolosa e complessa.
Cruise ha raggiunto traguardi notevoli da quando ha lanciato il franchise nel 1996, mostrando coraggio fisico, creatività e dedizione. The Final Reckoning è una lettera d’amore a tutto ciò che è venuto prima e uno spettacolo che va oltre i limiti di ciò che è possibile sullo schermo.
Sangue freddo, dedizione, bravura e un briciolo di follia
«Questo nuovo film è un’impresa gigantesca, è il culmine di tutto. È elegante, articolato ed epico.» spiega Tom Cruise.
Tom Cruise ha imparato tanto dai regista con cui ha lavorato nel corso della sua carriera, ma su tutto sottolinea quanto ogni elemento di un film debba ricondursi sia al personaggio che alla storia. Tutto il resto è ridondante. «Il movimento plasma il personaggio e la storia. La scenografia plasma il personaggio e la storia. L’illuminazione e le competenze che si apprendono plasmano il personaggio e la storia», specifica l’attore.
Ogni aspetto e ogni particolare diventano ciò su cui punta l’attenzione nel suo lavoro di immedesimazione del personaggio, proprio perché è costantemente attratto dal potere persuasivo della narrazione.
«È così che ho sempre vissuto la mia vita. Sono sempre stato affascinato dall’umanità, dalla storia e dall’ingegneria, in realtà da ogni aspetto della vita. Mi piace imparare, studiare e cercare di diventare sempre più competente. Poi applicare tutto questo a un film. Oppure sognare e poi creare un film, e imparare man mano che lo realizzo, qualunque sia il genere» conclude Cruise.
Difficile distinguere Tom Cruise ed Ethan Hunt, forse perché orma dove finisce l’uno inizia l’altro e in questo connubio perfetto, restiamo in attesa di una nuova storia da raccontare e una nuova mission impossible da portare a termine.
Foto ©2025 Paramount Pictures
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Alessandra Caputo
Ordine dei Giornalisti del Lazio
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