In un mondo maschile, in un’epoca, quella degli anni Settanta, dove la donna veniva considerata inferiore all’uomo e dove una violenza sessuale trovava ancora la giustificazione in quel “se l’è cercata”, una figura si impone grazie alla tenacia, al carattere e alla voglia di non restare in silenzio. Il 12 novembre su Netflix arriva Mrs Playmen con una protagonista eccezionale, impavida e naturale, Carolina Crescentini. Ispirato alla storia di Adelina Tattilo, editrice della più nota rivista erotica italiana, Mrs Playmen in sette episodi firmati dalla regia di Riccardo Donna è un viaggio nell’editoria in un’epoca storica specifica, ma anche un percorso che si scontra con il coraggio che spinge una donna a reagire, rimboccarsi le maniche e trovare la forza in se stessa.
Quanto viviamo ancora oggi la sessualità come un tabù? Quanto c’è ancora difficoltà ad affrontare tematiche di questo tipo con un’apertura mentale schietta e sincera? La serie Mrs Playmen porta a riflettere su diverse tematiche e ha il potere di mantenere degli interrogativi anche dopo la visione del settimo episodio. Spesso siamo troppo presi dal nascondere chi realmente siamo, non ci rendiamo conto che è nella consapevolezza di ciò che vediamo allo specchio che riusciamo ad affrontare i rapporti con gli altri in maniera differente.
L’emancipazione femminile passa anche attraverso la consapevolezza di dar voce all’erotismo e al piacere di una donna che non è più oggetto del desiderio maschile ma che diventa protagonista delle proprie scelte e del proprio piacere.
Adelina Tattilo è Mrs. Playmen, direttrice della prima rivista erotica italiana ed emblema di una forza rivoluzionaria nella Roma conservatrice e moralista degli anni Settanta. Adelina diventa un’imprenditrice pionieristica in un’epoca in cui le donne erano relegate al ruolo di madri e casalinghe. Chi era Adelina? Una cattolica devota ma anche audace anticonformista, in prima linea nelle battaglie per il divorzio, il diritto all’aborto e l’emancipazione femminile.
Quando il marito, Saro Balsamo, la abbandona lasciandola sola ad affrontare i creditori come unica proprietaria di un impero sull’orlo del collasso, Adelina non si arrende. Reinventa Playmen trasformando la rivista in una pubblicazione sofisticata e all’avanguardia e, sfidando il maschilismo radicato dell’epoca. Organizza un team di intellettuali brillanti, creativi audaci e fotografi visionari. Insieme alla sua squadra abbatte tabù, provoca l’establishment e accende una rivoluzione culturale, numero dopo numero, scandalo dopo scandalo.
«Quando prendi una batosta, fatti bella. È il miglior modo per ripartire». Ed è con questo motto che Adelina si rimbocca le maniche, affronta i problemi nei quali la lascia il marito e rivoluziona totalmente la propria vita.
Gli episodi della serie sono studiati nel dettaglio e fanno emergere il clima di quegli anni. Su tutto si fa largo la figura di Adelina Tattilo che, alla soglia dei quarant’anni diventa direttrice di una rivista erotica per soli uomini. Il carattere tenace le permette di sgomitare e far sentire la sua voce, reagire al maschilismo che la circonda e affrontare le difficoltà sia nel lavoro che nella vita privata.
Carolina Crescentini è perfetta nel ruolo, energica e leggera allo stesso tempo, intensa e coraggiosa. Accanto alla Crescentini, nel cast Filippo Nigro, Giuseppe Maggio, Francesca Colucci, Francesco Colella, Domenico Diele, Lidia Vitale, Giampiero Judica, Marco Rossetti, Cecilia Dazzi.
Playmen diventa improvvisamente una rivista anche per le donne, un giornale che non perde la sua carica erotica ma che si occupa anche di costume, cultura e politica.
«Il mio obiettivo era raccontare un tempo e un luogo in cui tutti, almeno una volta, avremmo voluto essere. Non è un film sugli anni Settanta, ma una rappresentazione immaginaria di quel periodo, con codici precisi, però rivisitati con uno sguardo contemporaneo», spiega il regista Riccardo Donna.
Foto ©Camilla Cattabriga Netflix
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Alessandra Caputo
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