Vorrei che fossi qui, la storia che non immagini di leggere

A volte ci accorgiamo che dobbiamo incontrare l’oscurità per scoprire la luce e lasciarsi sorprendere

Pensiamo di spostare indietro le lancette del tempo, tornare a un periodo che ci ha segnato mentalmente e fisicamente. Marzo 2020, la pandemia, il Coronavirus. Jodi Picoult con Vorrei che fossi qui ci racconta una storia particolare, coinvolgente e insolita che lascia spazio alla riflessione e inevitabilmente a un ricordo rimasto indelebile in tutti noi.

 

Il nuovo romanzo dalla Picoult, pubblicato da Fazi Editore, è un bestseller da 500mila copie al primo posto in classifica negli Stati Uniti. Un successo arricchito da aspetti descrittivi e di impatto emotivo molto interessanti.

Una vacanza da sogno che si trasforma in un incubo. A volte, forse, deve andare tutto storto perché vada tutto bene.

 

Diana e Finn vivono a New York, si amano e manca poco alla loro vacanza da sogno alle Galápagos, ma all’ultimo momento Diana deve partire da sola, sarà l’occasione per ripensare alla propria vita e trovare nuovi stimoli al cambiamento.

La storia

La vita di Diana O’Toole è perfettaHa le idee molto chiare: si sposerà entro i trent’anni, avrà figli entro i trentacinque e si trasferirà nei sobborghi di New York, il tutto facendo carriera nel mondo delle aste d’arte. Il fidanzato, Finn, è un medico specializzando in Chirurgia.

 

Diana è convinta che Finn le farà la proposta di matrimonio durante la loro fuga romantica alle Galápagos, pochi giorni prima del suo trentesimo compleanno.

 

All’improvviso tutto cambia. A New York arriva il Coronavirus, proprio alla vigilia della loro partenza. Finn non può allontanarsi dall’ospedale. A malincuore, Diana parte da sola, lasciandosi alle spalle una New York piombata nella pandemia. Alle Galápagos si ritroverà da sola in un luogo completamente isolato colpito dal Covid come, del resto, tutto il Mondo.

 

Rileggere se stessi e la propria esistenza

Vorrei che fossi qui è un romanzo che ha un potere molto chiaro insito nelle sue pagine. Attraverso la lettura siamo trasportati in un luogo a metà strada tra l’onirico e la ragione, osserviamo la vita dei protagonisti e ci poniamo domande sulle scelte che compiamo ogni giorno e su un periodo che ha sconvolto e cambiato le nostre vite, la pandemia.

 

L’autrice ci regala la lettura di un romanzo davvero molto suggestivo che mette al centro del focus la crisi personale in un momento storico di totale crisi a livello globale che ha portato il Mondo intero a riflettere sulle proprie esistenze, dandoci la certezza che non abbiamo un controllo reale sulla nostra vita.

 

Vorrei che fossi qui è il libro che non ti aspetti, in grado di sorprenderti e lasciarti senza fiato fino all’ultima pagina, privandoti delle aspettative e di qualsiasi tipo di preconcetto.

Sì, perché immergersi nella scrittura di Picoult significa non soltanto porsi domande su Diana e Finn ma anche trasferire quelle domande esistenziali alla propria vita quotidiana. Ogni frase, ogni particolare che emerge dalle pagine va immagazzinato nella mente perché ogni tassello compone un puzzle inaspettato e sorprendentemente unico.

 

Il Covid ci ha dato la capacità di pensare che da un momento a un altro potremmo mettere la nostra vita in stand by o addirittura avere a che fare con problemi più grandi di noi e anche rispetto a quello pensiamo di poter percepire. Lasciare in sospeso la nostra vita, pensando che poi si possa riprendere da dove avevamo messo i punti di sospensione. Non sempre può andare in questa maniera e, a volte, le circostanze ci scuotono e ci mostrano che la realtà che stiamo vivendo non corrisponde a quella che vogliamo realmente vivere.

 

Tra le pagine

Identità, conoscenza, amore; le sole cose che lasciamo su questa terra.

 

A volte dobbiamo allontanarci, per cogliere la prospettiva. E a volte non capiamo cosa stiamo guardando finché non ce l’abbiamo sotto il naso.

 

Prima pensavo che l’amore dovesse essere come una tempesta di fulmini – seppur drammatico, con schianti e tuoni e i peli che si rizzano sul collo. Ma Finn è l’opposto. È solido. Rassicurante. Come il rumore bianco.

 

Guardo il fuoco. Le fiamme sono l’unica cosa che un’opera d’arte non può riprodurre fedelmente. Nel momento in cui le fissi in un quadro, diventano statiche e perdono tutta la loro magia.

 

Ecco un’altra cosa che ti toglie il fiato: l’amore, quando è così grande da travolgerti come un’onda.

 

L’autrice

Jodi Picoult è un’autrice di numerosi bestseller e spazia dal romanzo intimista al thriller, al romanzo storico, al fantasy mantenendo sempre ottimi risultati.

 

Foto © NYC & Company – Galapagos nbts.itblog

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